L'associazione culturale Kalòs Concentus è un ensemble vocale e strumentale nato nel 2012 con l’intento di recuperare e valorizzare il repertorio musicale antico e soprattutto medievale. Cantanti e strumentisti condividono la passione per la musica senza esserne veri professionisti (come con ogni probabilità erano i musici del tempo): ciononostante l’amore e il profondo rispetto che nutrono per questo genere è tale da garantire realizzazioni curate ed affascinanti.
Il gruppo è nato fra le mura di una scuola media di Sesto San Giovanni, anni fa; all'inizio era formato da alcuni docenti, collaboratori scolastici e molti genitori, mamme e papà che per preparare meglio la festa di Natale e di fine anno si trovavano per cantare insieme qualsiasi brano "commestibile". Poi è successo qualcosa: qualcuno ha chiesto di restringere il programma, di focalizzare lo studio su brani più complicati, su una prassi esecutiva più consona alla musica eseguita, più studiata.
Un approccio quindi meno improvvisato, che ha richiesto - e richiede tutt'ora! - ai coristi uno sforzo e un impegno non condivisibile da tutti: la scrematura è stata fisiologica, anche se sofferta. Molti amici ci hanno abbandonato. E a sfoltire ulteriormente il numero dei partecipanti sono sopravvenuti due fatti, uno conseguente l'altro: il desiderio condiviso non da tutti di concentrarsi sulla musica antica, soprattutto quella medievale, da studiare anche con strumenti adeguati, un Oud (liuto arabo), una traversa medievale, un'arpa celtica, percussioni antiche; la necessità conseguente di affrancarsi dall'ambito scolastico, di perseguire altri orizzonti, e per questo il cambio della sede delle prove, che un destino benevolo ha voluto diventasse l'Abbazia dei monaci Benedettini Olivetani di Seregno, dove il direttore del gruppo presta servizio ogni messa festiva come cantor nella schola di gregoriano.
A questo punto il gruppo ha perso altri amici, ma ne ha trovati altri, e si è assestato sull'attuale formazione.
Ecco la nostra storia, semplice ma affascinante, nulla è casuale e nulla, soprattutto, è stato inutile.
La Domenica 26 maggio 2024, durante il concerto "Venite a laudare" presso la Chiesa dei Padri Scolopi in Ovada (AL) l'ensemble ha celebrato un Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
L’ensemble è diretto da Sergio Lonoce.
TIPOLOGIE DI CONCERTI
La Bellezza è lo splendore del Vero & La Storia della Salvezza
Concerto nell'Oratorio dei Disciplinanti, Moneglia, 1° giugno 2013
Concerto San Pietro Martire, Monza, 12 marzo 2023
La Bellezza è lo splendore del Vero
&
La Storia della Salvezza
Una narrazione attraverso i canti e le pitture medievali
Due concerti per lo stesso format: l’esecuzione di brani medievali in contemporanea con la proiezione di filmati che propongono affreschi e immagini coevi che, in perfetta sincronia, narrano la Storia della Salvezza, dalla nascita di Maria al Giudizio Universale, in una meravigliosa miscela di narrazione visiva e testo-musicale, di pittura e musica. Il primo dei due concerti è monografico, e più precisamente presenta le Laudi duecentesche insieme agli affreschi che Giotto dipinse nella Cappella degli Scrovegni di Padova; il secondo spazia più liberamente fra Laudi, Cantigas e altri brani duecenteschi e propone la visione di immagini che coprono l’intero arco temporale del Medioevo. La pittura sacra, a quell’epoca, era chiamata “Biblium Pauperum”, aveva cioè la funzione di istruire il popolo che – non sapendo spesso né leggere né scrivere e non comprendendo appieno la lingua ecclesiastica, il latino – aveva una limitata conoscenza di quanto narrano i vangeli e i testi sacri; la musica, uscendo dalle navate delle cattedrali, cominciava a utilizzare l’idioma volgare adornato di fresche melodie, ritmi di danza e splendidi strumenti musicali, tutte cose in comune più con le ballate popolari che non con il canto liturgico. Vi è un filo invisibile ma forte che collega musica e immagini, sembra che dietro queste due produzioni artistiche vi sia un’unica regia: la capacità descrittiva, l’attenzione per i dettagli, la tenerezza dei sentimenti, la bellezza dei volti, la paura, la gioia, l’umiltà, la disperazione, la nascita e la morte, ogni cosa narrata dai pittori trova nella musica medievale la sua giusta colonna sonora.
Giotto, Giudizio universale (particolare), Cappella degli Scrovegni, Padova
Venite a laudare
Laudi e Cantigas sulle orme dei pellegrini
Un programma dedicato alla Vergine Maria, la figura più importante della cristianità e anche la più venerata e cantata del Medioevo. Le fonti più importanti sono i Laudari italiani, le Cantigas de Santa Maria spagnole e il Llibre Vermell di Montserrat, tutti del Due-Trecento. Altri brani, provenienti da altri codici e manoscritti, potranno essere inseriti nella scaletta, a seconda delle circostanze. Le musiche sono ora solenni, ora di intima devozione, ora di festa e di gioia. I canti e gli strumenti medievali danno vita a una suggestiva atmosfera che ricorda quella dei pellegrinaggi a Roma, Gerusalemme, al monastero di Montserrat in Catalogna o a quello di Santiago de Compostela in Galizia, dove i fedeli si riunivano sui sagrati delle Chiese e i ritmi di danza si fondevano con la preghiera e gli inni sacri.
Simone Martini, Annunciazione (particolare)
"Diverse voci fanno dolci note"
Danze e canti medievali
Un concerto per non dimenticare che la musica medievale è andata di pari passo con la danza, e che anche molti brani di devozione — si pensi al Llibre Vermell di Montserrat — erano cantati dai pellegrini con l’esecuzione gioiosa del “trepudium”, un’antica forma di danza. Le fonti sono codici medievali e manoscritti, dai Laudari duecenteschi, alle Cantigas spagnole, al Llibre Vermell, dal Codice Rossiano ai Carmina Cantabrigensia, dai brani trovadorici alle prime forme di polifonia trecentesca. Le esecuzioni privilegiano gli strumenti, i flauti, la dolzaina, l'organo portativo, il liuto, il dulcimer, la viella e il salterio, le percussioni. E le voci si alterneranno agli strumenti intonando i testi, siano essi religiosi o d’amore.
Andrea di Buonaiuto: Via Veritas, Chiesa militante e trionfante (Allegoria della Chiesa), particolare,
il Cappellone degli Spagnoli, Firenze, Santa Maria Novella
Ludus Danielis
Dramma liturgico
Ludus Danielis, I pagina del manoscritto
Il dramma liturgico fu una delle prime forme di teatro musicale, e il Ludus Danielis composto dagli studenti di Beauvais nel sec. XIII è fra le prime testimonianze di dramma latino che ci sia pervenuto interamente musicato. Il riferimento testuale è il Libro di Daniele dell’Antico Testamento, e gli episodi narrati dal Ludus sono essenzialmente due: il primo è il banchetto di Baldassarre, durante il quale il Re si accinge a profanare i sacri vasi degli Ebrei quando appare una mano che scrive tre parole misteriose sul muro della sala: tre parole che solo Daniele riuscirà a interpretare e che, di fatto, profetizzano la repentina morte del Re; il secondo tratta il celebre episodio di Daniele gettato nella fossa dei leoni perché si rifiuta di adorare il Re Dario. Le musiche evocano forti suggestioni medievali: ora solenni, ora vivaci melodie piene di ritmo. In contemporanea con l’esecuzione saranno proiettati i testi cantati in latino, le relative traduzioni e alcune immagini riguardanti la storia del santo Profeta.
Vedi anche l'articolo corrispondente in Musiche.
Daniele fra i leoni, bassorilievo, Cattedrale di Oristano
Associazione Culturale Kalòs Concentus
Sesto San Giovanni, Via Volontari del Sangue 182
c.f. 97652650157