Gloria 'n cielo (Cort. 20)
Gloria 'n cielo è la ventesima lauda del codice cortonese. La semplicità della linea melodica, l'andamento quasi monosillabico - oltre a rendere molto chiara le lettura del manoscritto - suggerisce un'interpretazione veloce, fresca e gioiosa, consona alla letizia dell'annuncio.
Il testo si divide su una ripresa e 6 strofe, tutte in ottonari, lo schema rimico è il solito delle laudi: a x / b b b x / c c c x / etc.
Gloria ‘n cielo e pace ‘n terra:
nat’è ‘l nostro salvatore!
Nat’è Cristo glorïoso,
l’alto Dïo maravellioso:
fact’è hom desideroso
lo benigno creatore!
De la vergene sovrana,
lucente stella dïana,
de li erranti tramontana,
puer nato de la fiore.
Pace ‘n terra sia cantata,
gloria ‘n ciel desiderata;
la donçella consecrata
parturit’à ‘l Salvatore!
Nel presepe era beato
quei ke in celo è contemplato,
dai santi desiderato
reguardando el suo splendore.
Parturito l’à cum canto,
pieno de lo Spiritu santo:
de li bracia li fe’ manto
cum grandissimo fervore.
Poi la madre glorïosa,
stella clara e luminosa,
l’alto sol, desiderosa,
lactava cum gran dolçore.
Ed ecco la musica:
Osservate i due fa ribattuti sotto le sillabe "rï-a'n" successivi alla prima nota della ripresa; il segno di dieresi sulla "i" è aggiunto dal trascrittore, per indicare la corretta esecuzione delle due note, che non avrebbero senso se non con questa suddivisione, considerata l'elisione della vocale "i" di "in" e l'accorpamento alla "a" di gloria.
Un altro problema è dato dall'ambito tonale di fa che qualcuno vorrebbe sottolineare con l'aggiunta del si bem. e con il conseguente, necessario abbassamento anche del mi sotto "pa-" a mi bem. Noi preferiamo tenere sia il si che il mi naturali, il che dona al brano una freschezza luminosa tutta medievale.