Prima di tutto dobbiamo "disambiguare" il termine. Per salterio si intende normalmente il libro dei 150 salmi davidici, organizzati in modo che siano recitati secondo la liturgia delle Ore. Ma il salterio è anche uno strumento musicale a corde, antichissimo, e mi viene da pensare che il nome derivi proprio dal fatto che il re Davide, si sa, si accompagnasse nel canto dei salmi con una cetra, o salterio. Strumento a pizzico e a percussione, esiste anche una versione ad arco. È il nostro strumento.
Il salterio ad arco è uno strumento normalmente a forma triangolare con una serie di corde parallele. Si suona tenendolo con una mano e con l'altra si utilizza un arco, simile a quello del violino, che si sfrega sulle corde. A differenza degli altri archi, però, non ha una tastiera, e quindi lo strumentista salta da una corda all'altra per intonare le melodie. Il risultato è che la corda sfregata continua a vibrare e i suoni si sovrappongono l'uno all'altro, creando un'atmosfera tutta particolare.
Su un lato dello strumento sono tese le corde in scala diatonica (per intenderci, quella dei tasti bianchi di un pianoforte), sull'altro lato la sequenza è quella delle note alterate (tasti neri).
Sulla storia dello strumento, dobbiamo per ora rifarci a quanto scrive un mastro archettaio, strumentista e costruttore di arpe, Marco Pasquino che nel sito del gruppo Ebahgart afferma che il salterio ad arco è una variante relativamente recente del salterio a pizzico (più spesso di forma trapezoidale o con la caratteristica sagoma a "muso di porco", quella - per intenderci - che il Re Davide imbraccia nella Home Page del nostro sito), che venne ideato da un costruttore alsaziano agli inizi del Novecento. (Sullo strumento, Paola Brancato, che con Marco Pasquino suona, ha pubblicato un libro di cui è data un'anticipazione in PDF al seguente link, che spiega come avvicinarsi allo strumento. Ringraziamo Pasquino per la gentile segnalazione.)
In attesa di altre notizie, di conferme e/o smentite, noi continuiamo a suonarlo perché ha un suono davvero celestiale, penetrante e suggestivo.
Immagine da L'Ontano
Nussbaum