Stella splendens in monte (ff. XXIIr-XXIIv-XXIIIr)

 

 

Sequitur alia cantilena omni dulcedine plena eiusdem Domine nostre ad trepudium rotundum
(Segue un altro canto, ripieno d'ogni dolcezza della Nostra Signora, per la danza in cerchio)

 

La scritta appare in rosso sul f. XXIIr. Se avevamo dubbi che la danza fosse nel Medioevo indissolubilmente legata al canto, e anche al canto sacro, eccoceli dissolti. È un argomento estremamente importante e affascinante, che varrebbe la pena approfondire. I libri di storia riportano che la Chiesa osteggiava la danza, perché con essa si faceva un uso improprio del corpo. Luigi Allegri, nel suo saggio Teatro e spettacolo nel Medioevo, racconta l'evoluzione delle forme teatrali e spettacolari nell'era medievale, e cita alcuni passi di autori a noi cari; San Bonaventura, per esempio, a proposito della danza scrive nei suoi Commentaria in quattuor libros Sententiarum: "Dico pertanto che lo spettacolo di danza non è cattivo in sé [...]; ma diviene cattivo per quattro cause, cioè per il modo, quando è un modo lascivo; per il fine, quando è per provocare libidine; per il tempo, perché non sia in tempo di tristezza; per la persona, perché non venga fatto da un religioso. Al di là di ciò, è ammissibile".

Cioè, come per ogni cosa, è il cuore dell'uomo e le sue intenzioni più intime che rischiano di corrompere un gesto naturale come quello di dare una forma gioiosa e visiva alla musica. La Chiesa, Mater et magistra che conosce quel cuore e quelle intenzioni, mette i paletti perché non ci sia corruzione.

Stella splendens in monte è un canto di devozione, e la danza dei pellegrini che si ritrovavano al Monastero di Montserrat diventava una danza di devozione, se il loro cuore era puro.

Il testo è il seguente:

Stella splendens in monte ut solis radium
miraculis serrato exaudi populum.
Stella splendente sul monte, illuminata dal Miracolo
Come da un raggio di sole, ascolta il tuo popolo.
Concurrunt universi gaudentes populi
Divites et egeni grandes et parvuli
Ipsum ingrediuntur ut cernunt oculi
Et inde revertuntur graciis repleti.

Stella...
Dal mondo intero, tutti accorrono gioiosamente,
ricchi e poveri, grandi e piccoli.
Con i nostri occhi li vediamo arrivare
E ripartire pieni della tua Grazia.

Stella...
Principes et magnates extirpe regia
Seculi potestates optenta venia
Peccaminum proclamant tundentes pectora
Poplite flexo clamant hic Ave Maria.

Stella...
Principi e nobili di stirpe reale,
potenti del secolo, toccati dalla tua Grazia,
confessano i loro peccati, colpendosi il petto
e proprio qui, in ginocchio, esclamano: "Ave Maria!".

Stella...
Prelati et barones, comites incliti,
Religiosi omnes atque presbiteri,
Milites, mercatores, cives, marinari,
Burguenses, piscatores premiantur ibi.

Stella...
Prelati, baroni, conti illustri,
religiosi tutti e anche preti,
soldati, commercianti, cittadini, marinai,
borghesi, pescatori, portano qui le loro offerte.

Stella...
Rustici, aratores nec non notarii,
Advocati, scultores, cuncti ligni fabri,
Sartores et sutores nec non lanifici
Artifices et omnes gratulantur ibi.

Stella...
Contadini, aratori ed anche notai,
avvocati, tagliapietre, falegnami,
sarti e calzolai, ed anche tessitori,

artigiani, tutti qui cercano grazia.

Stella...
Regine, comitisse, illustres domine
Potentes et ancille, iuvenes parvule,
Virgines et antique pariter vidue
Conscendunt et hunc montem et religiose.

Stella...
Regine, contesse, donne illustri,
madonne e domestiche, bambini piccoli,
vergini e vecchie donne, ed anche vedove
e religiose, salgono su questo monte.

Stella...

Cetus hi aggregantur, hic ut exhibeant
Vota, regraciantur ut ipsa et reddant
Aulam istam ditantes, hoc cuncti videant
Localibus ornantes soluti redeant.

Stella...

Tutti si radunano qui per presentare le loro offerte
E, rendendo grazie, le depongono,
arricchendo agli occhi di tutti questo luogo
che lasciano poi assolti dalle loro colpe.

Stella...

Cuncti ergo precantes sexus utriusque,
Mentes nostras mundantes oremus devote
Virginem gloriosam matrem clementie
In celis graciosam senciamus vere.

 

Tutti quindi, donne e uomini,
purificando le nostre anime, preghiamo devotamente
la Vergine gloriosa, clemente Madre.
Possiamo noi vedere in cielo Colei che è veramente piena di grazia.