Donna de Paradiso

Jacopone da Todi

Donna de Paradiso (N. 70 - XCIII)

"Questa celebre lauda ripercorre, passo dopo passo, l'itinerario di Maria lungo la via crucis: la madre segue il figlio, fino ai piedi della croce, dove si scioglie in pianto. È il tema anche dell'inno Stabat Mater (dello stesso Iacopone, n.d.r.). La lauda si innesta in una ricca tradizione, latina e volgare, di planctus mariani." (Matteo Leonardi, in Iacopone, Laude, Leo Olschki Editore, Firenze, 2010, p. 147).

Luigi Lunari, nel suo Cento trame del teatro italiano, da Jacopone da Todi a Pier Paolo Pasolini (BUR, Milano 1993, pp. 35-39) scrive che "è la sola interamente dialogata, ed è considerata il primo antichissimo germe di quella che sarà poi, nel secolo successivo, la grande fioritura della lauda drammatica umbra, che a sua volta sfocerà nella sacra rappresentazione toscana del Quattro e Cinquecento. [...]. Il ritmo è incalzante e scandito. Sono trentatré strofe di quattro settenari (con qualche raro ottonario), nella forma a-a-a-c dove il quarto verso rima sempre in «-ato». Solo la prima strofa è in tre versi, come a suggerire l'orgasmo ansioso del drammatico annuncio che un fedele, forse san Giovanni, dà a Maria."

Iacopone non specifica i personaggi nella sua lauda, ma noi ve la presentiamo qui di seguito in base all'ipotesi di Lunari, con quattro personaggi: San Giovanni, la Madonna, Gesù e il Popolo.

S.G.	Donna de paradiso, lo tuo figliolo è preso, Jesù Cristo beato. Accurre, donna, e vide che la gente l'allide! credo che lo s'occide, tanto l'ò flagellato.	5
Madonna	Como essere porrìa che non fece follia, Cristo, la speme mia, om' l'avesse pigliato?	10
S.G.	Madonna, ello è traduto, Juda sì ll'à venduto trenta denar n'à auto, fatto n'ha gran mercato.	15
Madonna	Soccurri, Madalena, ionta m'è adosso piena! Cristo figlio se mena, como è annunzïato.
S.G.	Soccurre, Donna, adiuta! Ca 'l tuo figlio se sputa e la gente lo muta, òlo dato a Pilato.	20
Madonna	O Pilato, non fare el figlio meo tormentare, ch'eo te pozzo mustrare como a ttorto è accusato.	25
Popolo	Crucifige, crucifige! Omo che se fa rege, secondo nostra lege, contradice al senato.	30
Madonna	Prego che mm'entennate, nel meo dolor pensàte; forsa mò vo mutate de que avete pensato.	35
S.G.	Traiàn for li latruni che sian soi compagnuni.
Popolo	De spine s’encoroni! ché rege ss'è clamato.
Madonna	O figlio, figlio, figlio! figlio, amoroso giglio, figlio, chi dà consiglio al cor me’ angustïato? Figlio, occhi iocundi, figlio, co' non respundi? figlio, perché t'ascundi al petto o' sì lattato?	40 45
S.G.	Madonna, ecco la croce, che la gente l'aduce, ove la vera luce déi essere levato.	50
Madonna	O croce, e que farai? el figlio meo torrai? e que ci aponerai ché no n’à en sé peccato?	55
S.G.	Soccurri, plena de doglia, cà 'l tuo figliol se spoglia; la gente par che voglia che sia martirizzato.
Madonna	Se i tollit’el vestire, lassàtelme vedere com’en crudel firire tutto l'ò ensanguenato.	60
S.G.	Donna, la man li è presa ennella croc’è stesa, con un bollon l’ò fesa, tanto lo'n cci ò ficcato! L'altra mano se prende, ennella croce se stende, e lo dolor s'accende, ch’è plù multiplicato. Donna, li pè se prenno e clavellanse al lenno, onne iontur’aprenno tutto l'ò sdenodato.	65 70 75
Madonna	Et eo comenzo el corrotto; Figlio lo mio deporto, figlio, chi me tt'à morto, figlio meo dilicato ? Meglio aviriano fatto ch'el cor m'avesser tratto, ch’ennella croce è tratto, stace descilïato.	80
Cristo	O Mamma, o' n’èi venuta? mortal me dà’ feruta, ch’al tuo plagner me stuta, ché 'l veio sì afferato.	85
Madonna	Figlio, ch’eo m' aio anvito, figlio, pat’e mmarito! figlio, chi tt'ha firito? figlio, chi tt'ha spogliato?	90
Cristo	Mamma, perché te lagni? voglio che tu remagni, che serve mei compagni ch'êl mondo aio aquistato.	95
Madonna	Figlio, questo non dire, voglio teco morire, non me voglio partire, fin che mo ‘n m'esc’ el fiato. C'una aiàn sepultura, figlio de mamma scura, trovarse en afrantura mat’e figlio affocato.	100
Cristo	Mamma col core afflitto, entro ‘n le man’ te metto de Ioanni, meo eletto; sia to figlio appellato. Ioanni, èsta mea mate tollila en caritate aginne pietate ca ‘l cor sì à furato.	105 110
Madonna	Figlio, l'alma t'è ‘scita, figlio de la smarrita, figlio de la sparita, figlio attossecato! Figlio bianco e vermiglio, figlio senza simiglio figlio, e a cui m'apiglio? figlio, pur m'ai lassato! Figlio bianco e biondo, figlio, volto iocondo, figlio, perché t'à el mondo, figlio, cusì sprezzato? Figlio, dolc’e piacente, figlio de la dolente, figlio, ate la gente mala mente trattato! Ioanni, figlio novello, morto s’è ‘l tuo fratello, Ora sento 'l coltello che fo profitizzato. Che moga figlio e mate D’una morte afferrate, trovarse abbracecate mat’e figlio impiccato!	105 110 115 120 125